Lo scorso mese ha preso avvio un innovativo progetto di ricerca internazionale che mira a garantire alle coltivazioni di mais una maggiore resistenza ai sempre più numerosi e innegabili effetti del cambiamento climatico. Si tratta di “Dromamed” e coinvolge ben 9 Paesi tra Europa e Nord Africa, fra cui l’Italia, e ha come principale obiettivo la capitalizzazione del germoplasma del mais mediterraneo per migliorare la sostenibilità dei sistemi colturali, valorizzando la tolleranza della coltura agli stress. Un intento pienamente in linea con gli obiettivi comunitari in materia di sostenibilità, che mira a tutelare al contempo la biodiversità e le risorse genetiche, promuovendo la valorizzazione del germoplasma. Il progetto, della durata di 36 mesi, è nato, sul fronte italiano, dalla collaborazione tra il Centro di Ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali del CREA e il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna, e si è concretizzato anche grazie al fattivo supporto dell’Associazione Maiscoltori Italiani (AMI) e della Confederazione Produttori Agricoli (Copagri).
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