I cambiamenti climatici a lungo termine di temperatura, umidità, precipitazioni e frequenza degli eventi meteorologici estremi pongono sfide significative alla sicurezza alimentare mondiale e stanno già influenzando le pratiche agricole, la produzione agricola e la qualità nutritiva delle colture alimentari.La sensibilità dei germi, dei microrganismi potenzialmente tossici e di altri organismi nocivi ai fattori climatici indica che il cambiamento climatico ha il potenziale di modificare la comparsa e l’intensità di alcune malattie veicolate da alimenti. Inoltre, condizioni mutevoli possono favorire l’insediamento di specie esotiche invasive, dannose per la salute delle piante e degli animali.
Un’equipe internazionale di scienziati capeggiata dall’Efsa ha sviluppato una metodologia per individuare e definire i rischi emergenti per la sicurezza degli alimenti e dei mangimi, la salute delle piante, degli animali e la qualità nutrizionale rispetto ai cambiamenti climatici. L’approccio – detto Clefsa (Il cambiamento climatico come motore dei rischi emergenti per la sicurezza degli alimenti e dei mangimi, la salute delle piante, degli animali e la qualità nutrizionale) – è descritto in un rapporto che include schede di valutazione che caratterizzano i possibili effetti che il cambiamento climatico potrebbe avere su una ampia serie di questioni relative alla sicurezza degli alimenti. Hanno partecipato al lavoro esperti di numerose organizzazioni e istituzioni e coordinatori di importanti progetti internazionali in materia, tra cui l’Organizzazione mondiale per la salute animale, il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, l’Agenzia europea per l’ambiente, l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura, l’Organizzazione mondiale della sanità, e, per l’Italia, l’Università di Firenze e il Consiglio nazionale delle ricerche. Il gruppo ha contribuito all’individuazione di questioni emergenti e alla progettazione dello strumento di analisi decisionale basata su più criteri.
Attività – Le valutazioni scientifiche del rischio e altre consulenze scientifiche dell’Efsa coprono un ampio spettro di settori correlati alla catena alimentare. Alcune di queste aree sono interessate dai cambiamenti climatici, in particolare, come già sopra evidenziato, la salute delle piante, la salute degli animali, i rischi biologici e i contaminanti.
Salute delle piante e degli animali – Il cambiamento climatico è un fattore determinante per la comparsa di nuovi organismi nocivi ai vegetali e per l’aumento dei rischi derivanti da organismigià noti. Nel 2011 l’Efsa ha tenuto un colloquio scientifico sulle interazioni tra organismi nocivi alle piante e cambiamenti globali, che ha esaminato i cambiamenti climatici come motore dei rischi emergenti per la salute delle piante. Gli scienziati hanno trovato evidenze che il cambiamento climatico è stato un fattore che ha portato alla comparsa di diversi rischi da organismi nocivi alle piante. Nuovi parassiti possono arrivare anche a causa del movimento climatico di organismi portatori di malattie (soprattutto insetti e uccelli) noti come vettori. I vettori trasmettono malattie e virus anche agli animali, con conseguenze dannose per il bestiame e la fauna selvatica. La temperatura e l’umidità sono fattori chiave per l’abbondanza di questi vettori e per il rischio di una loro ulteriore diffusione.
Malattie – La trasmissione di infezioni o malattie tra gli animali e l’uomo (malattie zoonotiche) è una delle principali fonti di rischi per la sicurezza alimentare. Fattori ambientali come la temperatura, le precipitazioni, i livelli di umidità e il suolo possono contribuire a spiegare la distribuzione e la sopravvivenza di batteri come Salmonella e Campylobacter.
Contaminanti – Le valutazioni sui contaminanti ambientali comprendono diverse tossine naturali prodotte da funghi e plancton. L’aumento della presenza di queste tossine e/o la loro comparsa in nuove località geografiche è stato in alcuni casi connesso ai cambiamenti climatici. Talune specie di funghi producono sostanze chimiche – le micotossine – alcune delle quali possono essere altamente tossiche. Esse possono influire sulla salute delle piante infette ed entrare nella catena alimentare attraverso colture alimentari e mangimi contaminati (cereali, legumi, frutta a guscio). La temperatura e l’umidità sono fattori importanti che influenzano la crescita fungina, l’infezione delle colture e la tossicità delle micotossine. Il cambiamento climatico è considerato una delle cause dei recenti cambiamenti nella presenza di micotossine in Europa. Ad esempio, le aflatossine sono micotossine cancerogene prodotte da due specie di Aspergillus, un fungo che si trova in zone caratterizzate da clima caldo e umido. L’aumento delle temperature e dell’umidità legato ai cambiamenti climatici ha probabilmente contribuito alla comparsa delle aflatossine nell’Europa meridionale all’inizio degli anni 2000 e alla loro costante diffusione verso nord. Nel 2012 l’Efsa ha contribuito a sviluppare uno strumento per prevedere la produzione e la diffusione delle aflatossine nel mais, nel grano e nel riso in diversi scenari di cambiamento climatico. Inoltre, le micotossine sono spesso presenti in natura nelle miscele, interagendo potenzialmente e aumentando i rischi per gli animali e gli esseri umani. Gli scienziati coadiuvano la ricerca per aiutare a sviluppare approcci flessibili nella modellizzazione della valutazione del rischio per le miscele di micotossine. Ciò include lo studio dell’impatto delle variabili ambientali legate al cambiamento climatico (ad esempio temperatura, attacco di organismi nocivi, disponibilità di nutrienti) sulla produzione di micotossine e sulla loro presenza negli alimenti.
Il progetto Clefsa è durato dal 2018 al 2020 e ha contribuito a capitalizzare le precedenti esperienze nella valutazione dei rischi legati al cambiamento climatico e il lavoro delle reti consolidate con partner nazionali e internazionali, con la comunità scientifica e con altri portatori di interesse sui rischi emergenti e i loro fattori trainanti. Ha inoltre esaminato le questioni emerse nel contesto del processo di individuazione dei rischi emergenti da parte dell’Efsa. Il progetto mirava a sviluppare metodi e strumenti per individuare e definire i rischi emergenti legati al cambiamento climatico mediante:
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