Nel corso del 2021 l’economia internazionale ha fatto registrare segnali di ripresa e di sostanziale stabilizzazione dopo la crisi generata dalle diverse ondate pandemiche degli ultimi due anni. Rispetto al 2020, il Pil è cresciuto di oltre il 5% sia a livello mondiale sia in ambito Ue. Ancora meglio il contesto italiano, dove l’incremento del Pil ha superato il 6%. Peraltro, già a fine 2021 erano presenti nello scenario mondiale diversi fattori di rischio per la stabilità e la piena ripresa economica, quali il continuo incremento dei prezzi delle materie prime, la persistenza di ostacoli per la normalizzazione delle attività logistiche e di approvvigionamento, la crisi energetica internazionale con il conseguente aumento della pressione inflazionistica e le crescenti tensioni geopolitiche.
LE PRINCIPALI DINAMICHE DEL SETTORE AGROALIMENTARE ITALIANO ED ESTERO SECONDO ISMEA
Inoltre, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha inevitabilmente aggravato questa crisi, inasprendo le tensioni geopolitiche e rendendo sempre più incerte le prospettive economiche e finanziarie a livello globale per l’anno in corso.
Anche il settore agroalimentare, nel 2021, ha mostrato una tenuta, dopo il periodo di difficoltà legato all’emergenza sanitaria per il Covid-19. Il valore aggiunto del settore primario risulta in leggero calo rispetto al 2020, ma la produzione industriale cresce, sostenuta soprattutto dalla forte espansione delle vendite all’estero dell’agroalimentare made in Italy: il 2021 si chiude con le esportazioni italiane che raggiungono il valore record di 52 miliardi di euro.
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