A metà 2018 eravamo stati facili profeti affermando che il meglio della ripresa congiunturale era già alle spalle, confinato al 2017. Così è stato, purtroppo, numeri alla mano. Né, francamente, si vedono lumi nella Manovra approvata a fine anno, che portino a concrete speranze di una nuova accelerazione della dinamica economica nel 2019.Le risorse dedicate al rilancio degli investimenti sono poche: secondo le ultime indiscrezioni, sull’ordine di 4,5 miliardi di euro su circa 37. E per di più puntano troppo sugli investimenti pubblici come volano di ripartenza.
E l’industria molitoria non fa eccezione
La spinta ad essi collegata è irrinunciabile, ma il suo impatto, con una macchina tecnico-amministrativa (eufemisticamente detto) assai poco performante come quella italiana, è destinato a concretizzarsi solo nel medio-lungo periodo: un esito non appropriato per un Paese appesantito, da troppo tempo, da uno sviluppo insufficiente e un debito eccessivo. Né le apprezzabili promesse di riforme radicali, dalla burocrazia alla legge sugli appalti, consentono di accorciare queste tempistiche.
continua…
Abbonati per poter visionare l’articolo completo
Responsabile Ufficio Studi, Mercato e Ufficio Stampa di Federalimentare
Password perduta? Registrati
© Copyright 2019 AVENUE MEDIA S.R.L. Tutti i diritti sono riservati. Privacy Policy | Cookie Policy