Alla mia domanda “la farina fa bene?”, l’articolata risposta si conclude con queste parole: “In generale, se stai cercando di mantenere una dieta equilibrata e sana, ti consiglio di optare per la farina integrale o per farine alternative come quelle di grano saraceno, di riso o di quinoa. Ti consiglio anche di limitare il consumo di prodotti a base di farina bianca raffinata, come pane bianco, pasta e dolci, e di scegliere alternative più sane come pane integrale, pasta di farro o dolci fatti con farina integrale”. A seguito della risposta dell’“esperto” sorge spontaneo chiedere cosa sia la farina bianca raffinata. “La farina bianca raffinata è un tipo di farina che è stata trattata per rimuovere la crusca, il germe e la parte esterna del grano…”. Ma la semola è sicura? “…In generale, la semola è considerata sicura per la maggior parte delle persone da consumare come parte di una dieta equilibrata…”. Alla domanda se la farina sia sicura, l’“esperto” ribadendo il concetto (“per la maggior parte delle persone”), aggiunge anche “la farina può diventare contaminata da muffe che producono aflatossine, che possono essere dannose per la salute umana se consumate in quantità elevate”. La risposta si conclude con la seguente affermazione: “Se hai domande sulla sicurezza della farina o su qualsiasi altro alimento, ti consiglio di consultare il tuo medico o un dietologo”.
La gestione legale dell’intelligenza artificiale
L’”esperto” che si rivolge con la seconda persona singolare, quindi col “tu” e che mi consiglia (“ti consiglio”) è ChatGPT, strumento informatico, intelligente, interattivo, di ampio uso che presenta in una delle pagine iniziali le avvertenze “Può occasionalmente generare informazioni errate. Può occasionalmente produrre istruzioni dannose o contenuti distorti”. ChatGPT come è noto, è un diffuso sistema di intelligenza artificiale (qui di seguito anche IA), che si affianca ad altri e ci pone di fronte non a un futuro, ma a un presente da gestire anche in termini legali. Le domande poste all’IA sono un po’ provocatorie, ovvero mal poste, ma immagino che in tal maniera potrebbero essere formulate da chi non sia un giurista del settore alimentare o un mugnaio. La matita rossa e la matita blu dei tempi che furono avrebbero parecchio da segnare nelle risposte dell’“esperto”, ma qui dobbiamo guidare il nostro ragionamento sull’aspetto giuridico. La rapidità, l’illustre “genealogia” del sistema di IA frutto di uno dei più avanzati progetti civili permette di ottenere risposte che appaiono autorevoli, scientifiche (anche giuridicamente), in qualche maniera indiscutibili in quanto generate da una macchina per definizione potentissima e capace di calcoli velocissimi impossibili per una mente umana.
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Avvocato esperto in diritto dell’alimentazione
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