La Conferenza Stato-Regioni ha sancito l’intesa sulle “Linee guida per la gestione operativa del sistema d’allerta per alimenti, mangimi e materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti”. Le Regioni e il Ministero della Salute hanno infatti aggiornato il funzionamento del sistema di allerta nazionale applicabile agli alimenti e ai mangimi per la salute umana, animale e per la salubrità dell’ambiente. Il 5 maggio scorso, la Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera a un nuovo protocollo operativo (linee guida) applicabile a ogni rischio dovuto ad alimenti, mangimi e “Moca” (materiali od oggetti destinati a venire a contatto con alimenti). Per l’individuazione del livello di rischio e, quindi, per l’attivazione dell’allerta, le linee guida fanno riferimento ai criteri definiti dalla Commissione europea, ai quali si accompagnano alcune indicazioni utili all’autorità competente nella corretta gestione del sistema. Rientrano nel campo di applicazione delle linee guida anche eventuali riscontri provenienti dall’autocontrollo a livello aziendale. Se un alimento o un mangime a rischio fa parte di una partita, di un lotto o di una consegna di alimenti/mangimi della medesima classe o descrizione, si presume che tutti gli alimenti o mangimi contenuti in quella partita, in quel lotto o in quella consegna siano a rischio, a meno che, a seguito di una valutazione approfondita, risulti infondato ritenere che il resto della partita, lotto o consegna sia a rischio. Non rientrano nel campo di applicazione delle linee guida soltanto i criteri microbiologici di igiene di processo e le frodi commerciali che non rappresentano un rischio effettivo o potenziale per il consumatore. Nel corso degli anni il sistema di allerta rapido europeo (Rasff) è stato oggetto di numerosi interventi normativi per il suo corretto funzionamento, anche di fronte a casi di rischio meno grave, ma che richiedono comunque scambi informativi (sotto forma di segnalazioni/notifiche) fra gli Stati membri. Le linee guida adottate con l’intesa del 5 maggio scorso concorrono a rendere più chiare e uniformi le procedure utilizzate dalle autorità competenti italiane. I tre regolamenti europei di riferimento sono il 178/2002, il 625/2017 e il 2019/1715.
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