Fare impresa, certo, ma con un occhio al futuro e alla salute del nostro pianeta. Come diverse altre grandi industrie, alimentari e non, anche i molini del XXI secolo vanno oltre la mera produzione di sfarinati: sono esempio di imprenditoria a 360°, quella che produce beni e servizi non solo pensando all’oggi ma anche al domani. In quest’ottica, uno dei maggiori gruppi molitori italiani, Agugiaro & Figna, ha investito tempo e risorse nel progetto “Bosco del Molino”: piantumare ex novo un appezzamento di 13 ettari vicino allo stabilimento di Collecchio (Pr), con 15 mila piante che cresceranno rigogliose per assorbire fino a 220 mila kg di CO2 all’anno.
15 MILA PIANTE IN GRADO DI ASSORBIRE FINO A 220 MILA KG DI CO2 ALL’ANNO
Una strategia green per compensare le emissioni rilasciate dall’azienda per la produzione di farine. Ma non sarà un bosco qualsiasi, poiché nasce dalla collaborazione fra il Centro Ricerca e Sviluppo del Gruppo e un’equipe di ricercatori di varie istituzioni scientifiche coordinati dal Consorzio Interuniversitario Nazionale per le Scienze Ambientali (CINSA), con il Crea di Lodi, l’Istituto nazionale di fisica nucleare sezione di Milano Bicocca e il Dipartimento di scienze dell’ambiente e della terra dell’Università Milano Bicocca. In tutto una ventina di esperti guidati da Rosanna Figna, responsabile controllo qualità del molino, che dal 15 luglio scorso dirige l’iniziativa.
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