Agricoltori al via per le semine primaverili di mais, soia e girasole. L’obiettivo è di provare a compensare le mancate forniture da Russa e Ucraina, ma anche il deficit di import dai Paesi d’oltreoceano, rallentato dai fortissimi aumenti dei costi dei trasporti. A fornire una migliore prospettiva alla produzione italiana sono i 200 mila ettari di terreni a riposo sbloccati d’urgenza dall’Unione europea attraverso un apposito decreto; secondo Coldiretti ciò dovrebbe consentire all’Italia di aumentare di 1,5 milioni di tonnellate la produzione di cereali necessari per ridurre la dipendenza dall’estero. Più prudente Cia-Confagricoltori Italiani, che punta invece a un aumento di produzione di 400 mila tonnellate. Le difficoltà, tuttavia, sono rappresentate principalmente dai terreni resi aridi da una prolungata siccità al Centro Nord, in particolare in Pianura Padana.
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