Secondo anno consecutivo da record per la produzione mangimistica italiana. Nonostante il persistere delle difficoltà legate alla pandemia, nel 2021 il settore mangimistico ha toccato un nuovo picco storico di produzione. A renderlo noto è Assalzoo (l’Associazione nazionale tra i Produttori di alimenti zootecnici), in occasione dell’Assemblea annuale tenutasi il 9 giugno a Bologna. Dagli stabilimenti sono usciti 15 milioni e 625 mila tonnellate di alimenti per animali, con un incremento del 3,8% rispetto al 2020, che già aveva fatto segnare un altro importante aumento del 2,7%. Anche il fatturato ha registrato un considerevole rialzo. Infatti, il giro di affari del comparto in Italia sfiora i 9,7 miliardi di euro (+21%), di cui 6,5 miliardi per i mangimi, 1,1 miliardi per le premiscele e 2 miliardi per il pet food, tutti valori in crescita rispetto al 2020. A spingere in alto il fatturato è stato anche l’aumento dei prezzi alla produzione, la cui variazione media tra il 2020 e il 2021 è stata di ben il 42%. Quest’impennata si spiega se si considera l’incremento delle quotazioni delle materie prime utilizzate per la produzione di mangimi, un fenomeno che persiste nel 2022 e che continua a preoccupare tutta la filiera agrozootecnica.
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