La campagna agraria 2020-2021 ha visto scendere la superficie coltivata a frumento tenero in Italia sotto i 500 mila ettari, confermando la tendenza negativa cui si assiste ormai da tempo nel nostro Paese. La produzione, anche grazie al generale favorevole andamento climatico, si è attestata a oltre 2,8 milioni di tonnellate, con un incremento superiore al 7% rispetto allo scorso anno (dati Istat). Tuttavia, come rimarcato da Italmopa, la produzione nazionale è risultata fortemente deficitaria, coprendo poco più del 35% del fabbisogno nazionale. Questi dati dovrebbero indurre a una profonda riflessione da parte di tutti gli attori della filiera. Il CREA-CI, Centro Cerealicoltura e Colture Industriali, dalla campagna 2020-2021 ha preso in carico il coordinamento della Rete Nazionale di prove varietali, arrivata al 48° anno di attività. Grazie ai finanziamenti del Mipaaf nell’ambito dell’accordo di collaborazione “RETI2020” e al costante e prezioso supporto dei collaboratori storici, in 23 località italiane (12 nell’areale Nord, 7 nel Centro e 4 nel Sud) sono state realizzate una serie di campi di prova in cui sono state valutate, con agrotecnica convenzionale, 36 varietà di frumento tenero, rappresentate da nuove costituzioni, affiancate dai testimoni delle rispettive classi qualitative ISQ (Vaccino et al., 2021 a, b). Nel presente lavoro si riportano i risultati delle analisi qualitative effettuate su 22 delle suddette prove.
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Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA)
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