Il seme certificato svolge un ruolo fondamentale per il Made in Italy e rappresenta un prezioso strumento per garantire la qualità e la tracciabilità delle produzioni agricole. Ad affermarlo sono le organizzazioni professionali Confagricoltura, Cia-Agricoltori Italiani e le associazioni di rappresentanza dei trasformatori Assalzoo, Assitol e Italmopa, che hanno preso parte al convegno “Perché il Made in Italy ha bisogno del seme certificato?”, organizzato da Convase, il consorzio per la valorizzazione delle sementi. «La tracciabilità delle filiere non può prescindere dal seme certificato, eppure per alcune produzioni simbolo dell’Italia, come il grano duro, l’impiego di seme non certificato supera il 50% delle superfici coltivate», ha dichiarato Eugenio Tassinari, Presidente di Convase e Assosementi.
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