Negli ultimi anni l’agricoltura biologica ha registrato una costante crescita della domanda da parte dei consumatori e un crescente interesse delle istituzioni a livello sia di Politica agricola comune, sia nazionale. Mentre prosegue l’impegno per una nuova Pac incentrata sulla sostenibilità ambientale della produzione agricola, in grado di assicurare un futuro all’agricoltura europea, il Mipaaf ha impegnato notevoli risorse a sostegno del biologico, sia nell’ambito della Rete Rurale Nazionale, sia in particolare per quanto riguarda la ricerca agronomica, la formazione degli operatori e la diffusione capillare dei dati di settore. È in questo contesto che rientra il “Quaderno dei cereali”, uno strumento informativo che prende in considerazione un settore dell’agricoltura molto importante per l’Italia, visto il nostro ruolo non solo di produttori e trasformatori, ma anche di esportatori e importatori.
ISMEA HA REALIZZATO UNO STRUMENTO INFORMATIVO PER CHI OPERA NEL MONDO DELLA CEREALICOLTURA BIOLOGICA
Il Quaderno è dedicato a tutti gli attori che si occupa no, si interessano o guardano con curiosità al mondo dei cereali biologici, fornendo numerosi spunti per una conoscenza più approfondita del contesto produttivo, degli aspetti e dell’andamento dei mercati, senza dimenticare i più recenti progressi della ricerca.
Per cominciare, il Quaderno si focalizza sul tessuto produttivo dei cereali biologici, la cui analisi considera due ambiti principali: le superfici investite e gli operatori coinvolti, con un dettaglio di approfondimento che arriva al livello regionale. Lo scopo è comprenderne le caratteristiche per rafforzare le capacità strutturali delle singole imprese, tenendo conto delle opportunità e delle peculiarità che ciascun territorio offre, e individuare così dei modelli di filiera che, nelle diverse aree del Paese, riescono a garantire efficienza produttiva ed economica garantendo buoni livelli di cooperazione tra i diversi stakeholders, nonché performance positive in termini di sostenibilità e impatto sull’ambiente e sui consumatori. Per l’analisi dell’evoluzione delle superfici si fa riferimento ai dati Sinab (Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica) al 31 dicembre dell’anno e si è preso in considerazione l’ultimo triennio (2015-2017), quindi il 2010 come anno di confronto. La rilevazione del Sinab risponde alla necessità di ottemperare agli obblighi comunitari in materia di trasmissione delle informazioni statistiche relative all’agricoltura biologica, come definito dall’art. 36 del Reg. (Ce) n. 834 del 28 giugno 2007 e dall’art. 93 del Reg. (Ce) n. 889 del 5 settembre 2008, in quanto gli Stati membri devono trasmettere annualmente alla Commissione le suddette informazioni statistiche. In riferimento a tali obblighi, il Mipaaf ha elaborato le disposizioni per la loro attuazione attraverso il D.M. 2049 del 2012 e il D.M. 6793 del 2018, in cui all’art. 9 si definisce la trasmissione delle informazioni al Ministero da parte degli organismi di controllo. Il lavoro di indagine sugli operatori è condotto attraverso il numero, la categoria (produttori, preparatori e importatori) e la tipologia di attività (commercializzazione, confezionamento, etichettatura, frigoconservazione, magazzinaggio e trasformazione) in cui chi esegue le preparazioni è coinvolto. L’analisi, realizzata a livello nazionale e regionale, si basa sui dati presenti nel Sistema Informativo Biologico (Sib). Si tratta dei dati amministrativi relativi alla notifica di attività con metodo biologico, ai sensi del D.M. n. 2049 del 1 febbraio 2012.
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