Grani perenni e popolazioni evolutive aiutano i produttori ad abbattere i costi di produzione e ad adattarsi ai cambiamenti climatici nel rispetto della sostenibilità ambientale. È quanto emerge da due studi del programma Change-Up – Innovative Agro-Ecological Approaches to Achieving Resilience to Climate Change in Mediterranean Countries. “I grani perenni – afferma Laura Gazza, ricercatrice del Crea Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari di Montelibretti, Roma – non hanno bisogno di essere seminati annualmente perché si auto-rigenerano ogni autunno, ma hanno una dimensione dei semi e una resa inferiori a quelle dei grani moderni. Le popolazioni evolutive sono, invece, miscugli di grani differenti che sfruttano la variabilità genetica per adattarsi alle condizioni ambientali e offrire produzioni stabili nel tempo”. I grani perenni, peraltro, non necessitano di diserbo: essendo rustici, sono particolarmente resistenti agli attacchi fitopatologici.
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