Si racconta che un’inondazione del Nilo abbia allagato dei depositi di farina, favorendo la proliferazione di lieviti e batteri presenti nell’aria e nell’acqua. Gli Egizi, esperti vinificatori, producevano pani a base di farro, arricchiti con noci o datteri. Grazie ai lieviti selvaggi presenti nell’aria e alle alte temperature, le fermentazioni spontanee erano particolarmente rapide. All’interno di questi impasti vivevano batteri e lieviti capaci di metabolizzare gli zuccheri dei cereali.
Evoluzione della fermentazione
Con il tempo, la comprensione dei processi fermentativi è evoluta. Si narra, ad esempio, che una donna lasciò riposare un impasto per diverse ore prima di cuocerlo e notò che il pane risultava più leggero: merito di una fermentazione più lunga e completa. Col passare dei secoli, anche oltre l’Egitto, troviamo tracce di prodotti lievitati nell’antica Roma. In quel periodo, grazie alla nascita dei primi forni comuni, si diffusero molteplici specialità salate.
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