In Europa il settore biologico è cresciuto notevolmente negli ultimi 10 anni grazie all’aumento della domanda di mercato e al supporto delle istituzioni politiche. In Italia, in particolare, dagli anni ‘90 a oggi la superficie dedicata al metodo biologico è in costante espansione, raggiungendo complessivamente 2.095.380 ettari (dato aggiornato al 31 dicembre 2020), così come il numero degli operatori attivi secondo tale metodo.
UN PROGETTO PER LA VALORIZZAZIONE DELLE COLTURE CEREALICOLE SOSTENIBILI
L’importanza dell’agricoltura biologica nell’Unione europea è destinata ad aumentare nei prossimi anni, alla luce sia della continua crescita dei consumi (+ 5% le vendite di prodotti alimentari bio nel 2021 rispetto al 2020), sia delle strategie comunitarie, prime fra tutte il “Green Deal” e il “Farm to Fork”. Al riguardo, l’Unione europea segnala “che l’uso incauto di pesticidi è una fonte significativa di inquinamento atmosferico, idrico e del suolo, e incide negativamente sulla salute umana, animale e vegetale; è pertanto necessario intensificare gli sforzi per ridurre sensibilmente la dipendenza, il rischio e l’uso di pesticidi nocivi, nonché quello di fertilizzanti e di antibiotici, adottando pratiche agricole sostenibili” (Risoluzione del Parlamento europeo del 20 ottobre 2021, 2020/2260 INI).
Storicamente e strutturalmente il settore cerealicolo europeo e italiano soffre la mancanza di aziende sementiere specializzate nella selezione di varietà per le imprese agricole biologiche.
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