Un emendamento, approvato, alla Legge di Bilancio per il 2021, prevede che chiunque detenga, a qualsiasi titolo, cereali e farine di cereali è tenuto a riportare, in un apposito registro telematico istituito nell’ambio dei servizi del Sistema informativo agricolo nazionale (Sian), tutte le operazioni di carico e scarico per la commercializzazione o la trasformazione di cereali e sfarinati a base di cereali.
Legge di bilancio 2021: nuovi oneri per l’industria dei cereali
Si tratta di un nuovo onere, posto in essere senza il minimo coinvolgimento delle categorie interessate e in modo assolutamente irrituale, con un emendamento alla Legge di Bilancio, appunto, anziché una proposta di legge apposita che avrebbe quantomeno consentito una discussione aperta alla partecipazione dei soggetti coinvolti.
Una norma a dir poco incomprensibile che si pone, tra l’altro, in netto contrasto con la necessità, ribadita da tempo, di una maggiore semplificazione e sburocratizzazione. Il monitoraggio della produzione cerealicola nazionale e dell’acquisto di cereali e sfarinati a base di granaglie importate da Paesi dell’Unione europea e da Paesi terzi costituisce, infatti, un ulteriore aggravio, pesante e ingiustificato, non soltanto amministrativo ma soprattutto economico, per le aziende del comparto molitorio nazionale. La previsione di tale obbligo, inoltre, sembra quasi confermare, nei confronti del consumatore, il sospetto di un’effettiva mancanza di trasparenza nei vari passaggi della filiera che, in realtà, è pienamente garantita dalla normativa nazionale e comunitaria in materia di etichettatura. Le informazioni che saranno utilizzate dal registro telematico risultano, peraltro, già oggetto di adempimenti previsti dalla normativa sulla tracciabilità nell’industria alimentare, nonché da quella fiscale sulla contabilità di magazzino.
Una disposizione discriminatoria per il settore cerealicolo
La disposizione è poi fortemente discriminatoria, poiché l’ambito di applicazione è circoscritto, a livello nazionale, al solo settore cerealicolo. Nessun altro Paese, comunitario o extra-comunitario, dispone di una direttiva analoga. Aver limitato l’ambito di applicazione della norma al solo comparto dei cereali, la cui produzione nazionale, come più volte ribadito, risulta strutturalmente deficitaria rispetto al fabbisogno dell’industria, conferma, ancora una volta, la volontà politica di penalizzare le importazioni. Spiace dunque constatare che, anche in questa occasione, a ispirare l’azione politica non sia stata la logica della cooperazione e del confronto, ma la difesa di meri interessi di parte.
Purtroppo assistiamo, ormai da troppo tempo, al moltiplicarsi di iniziative che hanno il solo effetto di contribuire, irresponsabilmente, a danneggiare l’immagine dell’industria alimentare nazionale, con particolare riferimento a quei settori costretti a ricorrere alle importazioni di materie prime, pur nel totale rispetto di quanto disposto dalla normativa sanitaria vigente. Italmopa non smetterà di agire concretamente a tutela delle aziende del comparto e si è subito attivata, presso tutte le opportune sedi, affinché misure come questa, che dietro la presunta difesa del consumatore celano evidenti interessi politici e di categoria, vengano riviste a favore di soluzioni vere, concrete e soprattutto condivise fra tutti gli attori coinvolti.
L’industria molitoria italiana costituisce da sempre, è bene ricordarlo, un settore di assoluta eccellenza che contribuisce concretamente al successo del made in Italy nel mondo, proprio grazie alla sua riconosciuta e apprezzata capacità di selezionare e trasformare le migliori varietà di frumento sia di origine nazionale che estera.
Restiamo convinti che solo attraverso la condivisione, il dialogo e il confronto si possa concretamente fare il bene dell’intera filiera e dei consumatori. La consapevolezza di agire secondo una politica di confronto costruttivo, ci spinge ancor di più a far sentire la nostra voce con forza e determinazione.
An approved amendment to the Budget Law for 2021 stipulates that anyone who holds cereals and cereal flours, for any reason, must enter all loading and unloading operations for the marketing or processing of cereals and cereal-based flour products in a special computerized register, set up as part of the services of the National Agricultural Information System (Sian). This is a new burden, without the involvement of the categories concerned, which is in clear contrast to the need for greater simplification and less bureaucracy. The multiplication of initiatives contributes, irresponsibly, to the damage of the image of the national food industry, especially for those sectors that resort to imports of raw materials, in compliance with health regulations. Italmopa does not stop acting to protect companies in this sector and has taken action, in the appropriate forums, to ensure that measures such as this one are reviewed in order to promote real and concrete solutions, and above all shared by all the players involved.
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