L’incidenza dei costi energetici, diventata ormai insostenibile per le nostre imprese, ha spinto Italmopa a lanciare con forza un nuovo, deciso appello alle istituzioni affinché prendano coscienza della grave situazione di cui il comparto molitorio si sta facendo carico ormai da troppo tempo.
OCCORRONO MISURE URGENTI, STRUTTURALI ED EFFICACI PER SCONGIURARE IL PEGGIORE DEGLI SCENARI
Una vera e propria richiesta di aiuto da parte della nostra Associazione, allo scopo di segnalare una situazione ormai fuori controllo che, se non verrà arginata al più presto tramite azioni concrete ed efficaci, potrebbe comportare la chiusura di diverse aziende del comparto molitorio, settore strategico per il nostro Paese.
Lo stesso appello ha trovato ampio riscontro nei vari interventi del Presidente di Federalimentare e Past President di Italmopa, Ivano Vacondio, che a sostegno dell’intero comparto alimentare nazionale ha chiesto ripetutamente aiuti concreti a tutela di un settore che costituisce un pilastro fondamentale dell’alimentazione degli italiani e che, per la sua funzione, non può fermare la produzione.
L’industria alimentare, come evidenziato dal Presidente Vacondio, ricopre da sempre un ruolo sociale cruciale, così come accaduto in occasione del lungo lockdown dello scorso anno, durante il quale le imprese alimentari hanno continuato, con grande senso di responsabilità, a costituire un punto fermo nella vita di tutti noi, garantendo la presenza sugli scaffali di prodotti simbolo della nostra alimentazione quotidiana e, cosa ancor più importante, della nostra normalità.
Basti pensare, come sottolineato dallo stesso Vacondio, che nel settore alimentare, dove solitamente si produce sette giorni su sette, per cercare di resistere alcune aziende hanno deciso di ridurre le giornate lavorative o, in alternativa, optato per il funzionamento dei macchinari al di fuori dagli orari di punta del consumo energetico.
Tornando al settore molitorio, ricordiamo che il caro bolletta si aggiunge al già significativo impatto dei costi logistici e di quelli della materia prima (il frumento tenero e il frumento duro sono aumentati entrambi del 100%).
Alla luce di quanto sopra, è impossibile non considerare la questione del caro energia che oggi incide sui costi di trasformazione di un molino per oltre il 50%. Il Pun (Prezzo unico nazionale dell’energia elettrica) risulta addirittura quadruplicato: a gennaio 2021, infatti, era pari a 60,71, mentre lo scorso mese di dicembre è arrivato a quota 294,43.
Bisogna ricordare, inoltre, che il settore della trasformazione dei cereali è caratterizzato da una fortissima competitività ed efficienza e che opera con margini medi di guadagno bassissimi, intorno al 3%. Difficile, dunque, se non impossibile, in queste condizioni, riuscire ad assorbire ulteriormente aumenti così significativi e impattanti.
Quello del caro bolletta potrebbe rappresentare il colpo fatale per gli impianti molitori che, qualora dovessero davvero fermarsi, difficilmente riuscirebbero a ripartire. Sottolineiamo, a tal proposito, che il comparto molitorio è composto per la gran parte da piccole e medie imprese, che in una situazione di tale gravità rischierebbero seriamente la chiusura definitiva.
IL RISCHIO CONCRETO È LA CHIUSURA DI DIVERSE AZIENDE DEL COMPARTO MOLITORIO
Per scongiurare questo scenario, servono subito aiuti concreti da parte delle istituzioni, attraverso l’applicazione di misure urgenti, strutturali ed efficaci.
Accogliamo con favore le proposte formulate recentemente dal Governo per cercare di compensare almeno parzialmente i rincari dell’energia, ma ci preme sottolineare che le aziende del comparto molitorio sono ormai al limite e che l’aumento dei costi energetici non potrà pertanto essere assorbito continuando a comprimere i margini.
Bisogna fare presto: senza un rapido e deciso intervento a livello governativo e senza l’adozione di misure adeguate anche da parte dell’Europa, c’è il rischio concreto che il nostro comparto, così come altri dell’agroalimentare, sarà oggetto di sempre maggiori difficoltà e non riuscirà a reggere ancora per molto tempo, causando gravi conseguenze in tutta la filiera alimentare.
Once again, the soaring cost of energy is the topic of this editorial. To be fair, this is a real concern; if not properly managed, it could have a serious impact on the Italian milling industry, which is already suffering for many reasons. In fact, this sector is mainly made up of small and medium-sized enterprises that have long had to cope with problems such as climate change – which is causing a shortage of raw materials – unfavourable legislation that is gradually increasing bureaucracy as well as a series of contingent difficulties linked to the pandemic. The current problem is that the high energy prices of the last period, if not properly addressed with the active support of national and European institutions, could lead to the closure of many plants. The Italmopa presidency calls for a discussion table as soon as possible to avoid the worst.
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Presidente Italmopa
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