Gli ultimi dati mostrano che il comparto molitorio ha chiuso il 2021 con un tendenziale di produzione negativo del -5,3%, che si è accentuato in apertura 2022 con il -6,6% di gennaio. A fianco, il totale industria alimentare ha messo a segno un +6,1% a consuntivo 2021 e una flessione del -0,9% nel tendenziale di gennaio. I dati del commercio estero sono sempre un po’ meno aggiornati rispetto a quelli produttivi e sono fermi al 2021.
L’INCERTEZZA DI CONTESTO E DI PROSPETTIVA BLOCCA GLI INVESTIMENTI E FRENA LO SVILUPPO
Ne esce, comunque, che il molitorio ha chiuso l’anno con una quota export di 425,1 milioni di euro, pari a un +8,9% sul 2020. I principali sbocchi 2021 dell’export molitorio sono riportati in TABELLA 1. Dal confronto fra il +8,9% in valuta e il +7,0% in quantità si deduce indicativamente un apprezzamento unitario medio del prodotto esportato di 1,9 punti. Va aggiunto che, in totale, l’industria alimentare nazionale ha raggiunto una quota export 2021 di 40.768,4 milioni, con un +10,9% sull’anno precedente.
Il contesto in cui si inquadrano questi dati ha raggiunto a febbraio, e ancor di più a marzo, dopo l’invasione russa dell’Ucraina, livelli di assoluta emergenza.
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