“Healthy cereal foods for consumers!” è il motto di Healthgrain Forum, associazione internazionale nata il 6 maggio 2010 con l’obiettivo di aumentare l’assunzione di cereali integrali da parte dei consumatori, perché i cereali integrali e gli alimenti ad alto contenuto di fibre contengono componenti protettivi utili al mantenimento della salute (https://healthgrain.org/).
Il Forum è stato fondato come organizzazione di follow-up del Progetto Integrato Healthgrain all’interno del 6° Programma Quadro di finanziamento alla ricerca dell’Unione Europea “Exploiting Bioactivity of European Cereal Grains for Improved Nutrition and Health Benefits”. Tale progetto, durato 5 anni (2005-2010), ha fornito un contributo fondamentale alla conoscenza dei composti bioattivi presenti nei principali cereali europei, in particolare per comprenderne la variabilità nelle diverse specie, cultivar, condizioni di coltivazione e ambientali, i cambiamenti indotti dai processi di produzione alimentare, il metabolismo, e per rivelare i meccanismi fisiologici alla base della loro importanza nella prevenzione della sindrome metabolica e delle malattie correlate. Healthgrain Forum ha collegamenti in tutto il mondo: infatti, si tratta di una rete di università, istituti e industrie interessata ai cereali e ai suoi derivati, che stabilisce le priorità per le attività di ricerca e comunicazione.
Caratteristiche dei cereali integrali
L’importanza dei cereali integrali per il mantenimento della salute è comprovata da numerosi dati presenti nella letteratura scientifica: il loro consumo è associato a un minore rischio di mortalità generale, a una riduzione delle malattie cardiovascolari, del diabete di tipo 2 e del tumore al colon (1). Oltre a ciò, c’è un’altra sostanziale ragione per cui si dovrebbero consumare regolarmente: i cereali integrali hanno un ridotto impatto ambientale; infatti, sono più “efficienti” della carne per quanto riguarda l’uso di acqua e suolo, e quando non vengono raffinati danno origine a più cibo e sono più ricchi di fibra e composti bioattivi (2-3-4).
Ciò nonostante, in molti Paesi del mondo e anche dell’Unione europea il consumo di cereali integrali è ancora molto basso. A disincentivarne il consumo sono le caratteristiche sensoriali, la scarsa varietà o disponibilità (sebbene l’offerta sia recentemente molto aumentata), i prezzi più elevati (non sempre giustificati), la scarsa consapevolezza dei benefici che derivano dal loro consumo e l’incoerenza delle etichette e dei messaggi comunicati sul prodotto. La questione dell’etichettatura è particolarmente spinosa perché non esiste una definizione legale condivisa a livello europeo di ingrediente e di alimento integrale, e non è stata ancora definita una percentuale minima di granella integrale negli alimenti affinché si possano definire integrali.
Con l’obiettivo di poterne disporre in tempi brevi, l’Healthgrain Forum si è impegnato, fin da subito, nella stesura di una definizione che potesse essere condivisa a livello globale (5) e si è unito al gruppo di lavoro “Whole Grain Definition” della “Whole Grain Initiative”, una partnership di esperti e organizzazioni di spicco istituita nel 2017, di cui fanno parte, tra gli altri, Oldways Whole Grains Council, Grains & Legumes Council Australia, International Association for Cereal Science and Technology (ICC), European Breakfast Cereal Association (CEEREAL), Healthgrain Forum, ISEKI-FOOD Association, oltre a molte altre ONG, università e associazioni (https://www.wholegraininitiative.org/).
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