Il settore molitorio italiano ha dimostrato una grande capacità di resilienza nell’attraversamento della “tempesta economica” che ha caratterizzato anche il 2022, chiudendo l’anno con un fatturato complessivo in crescita del 42% rispetto al 2021. La resilienza si evince anche da un balzo in avanti della quota di catena del valore delle semole di frumento duro che, nel 2022, ha toccato la soglia del 7,9% superando la media degli ultimi 10 anni assestata al 6%. Il comparto della macinazione del grano duro e del grano tenero registrano aumenti dei volumi produttivi di farine con conseguenti incrementi di fatturato. Tuttavia, stante la perdurante congiuntura di mercato sfavorevole caratterizzata da un’esplosione dei costi energetici, dalla contrazione dei margini dei mugnai che hanno assorbito parte dell’incremento dei costi per contenere la spinta inflattiva, il settore della macinazione invoca una legislazione di emergenza di fronte ad una situazione sempre più complessa. Tra le novità più dirompenti per il settore c’è il fatto che il mondo finanziario, con in testa il Fondo Italiano d’Investimento, società di gestione di fondi di private equity controllata da Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), stia guardando con interesse all’industria molitoria per procedere a investimenti diretti nel capitale delle singole società del settore. Uno strumento forse cruciale che, a suo modo, potrebbe rappresentare un’alternativa alla crescente difficoltà del mondo imprenditoriale di accesso al credito. È quanto è emerso nel corso dell’Assemblea generale di Italmopa, tenutasi a Roma lo scorso 9 giugno durante la quale, è stata riconfermata, per il secondo mandato, la squadra di presidenza guidata da Andrea Valente anche per il quadriennio a venire.
I dati di Italmopa
Secondo i dati provvisori di Italmopa, nel 2022 si è registrato un incremento complessivo dei volumi di grano tenero del 3,4% rispetto al 2021 (da 3,930 a 4,062 milioni di tonnellate) con un aumento del fatturato complessivo del 43,2% sul 2021 che è passato da 2,093 a 2,997 miliardi di euro nel 2022. Per quanto riguarda il grano duro, si è registrato un incremento complessivo della produzione di semole del 4,8% rispetto al 2021. La crescita dipende dall’andamento positivo generalizzato della domanda proveniente dall’industria pastaria che, a sua volta, registra buoni risultati sul fronte delle esportazioni e, seppure in misura minore, anche sul mercato interno. L’incremento del fatturato complessivo del settore molitorio del grano duro è stato del 41,5% rispetto al 2021. Nel 2022 è arrivato a quota 3,105 miliardi di euro contro i 2,195 miliardi di euro del 2021.
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